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Distacco, fonte di serenità

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In questo testo Dom Augustin Guillerand, afferma che ci si avvicina alla serenità, come deve fare ogni asceta, parlandoci di distacco. Leggiamo e meditiamo!

Distacco

Il distacco è l’unico segreto della serenità vera e duratura. Risiedono nel distacco dalle realtà e dagli eventi effimeri che costituiscono il tessuto superficiale della nostra vita. Tutta questa superficie ci lascia vuoti e delusi quando non ci fa male. Abbiamo bisogno d’altro e istintivamente andiamo all’unica realtà duratura quaggiù che è il profondo della nostra anima. Portiamo dentro di noi, infatti, un germe primitivo da cui ha origine tutto il nostro essere e tutti i suoi sviluppi. Questo piccolo seme, alla sua radice iniziale, non cambia. È Lei che garantisce la sostenibilità del nostro essere attraverso il cambiamento incessante di ogni giorno e di ogni ora. È il dono continuo che Colui che è ci fa di Sé. Partecipa alla sua Immensità e alla sua Immutabilità. Quando ci distacchiamo da tutto ciò che passa e scendiamo in queste profondità, ci sentiamo fuori dall’effimero e dal nulla, e gustiamo una pace che è la Sua pace: “Vi do la mia pace”.

Ora Gesù ci ha insegnato che questo luogo intimo è il regno del Padre, che chi vi regna non è solo l’Essere che è ma l’Amore che si dona. È il suo luogo, il seno del Padre, “in sinu Patris”. È lì che ci chiama: “Venite a me, voi tutti che siete affaticati, e io vi darò sollievo”. Ti farò di nuovo. Lì, infatti, avviene una creazione continua. (…)

Troppo spesso immaginiamo che il distacco cristiano consista nel non amare nulla. Ciò è terribilmente impreciso. Non c’è mai stato un cuore più amorevole di quello di Gesù; e i nostri cuori devono essere modellati sul suo. Amare è il grande, e anche l’unico, comandamento. (…) Ma l’amore deve immolare tutto ciò che gli impedisce di donarsi. Questa immolazione è distacco. Il distacco è quindi il lato negativo dell’attaccamento o dell’amore. »

( Scritti spirituali, volume 2, pagina 209s)

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